Piazzamento lo scorso campionato: 8ª nel girone Ovest di Serie A2 Old Wild West (record 14-12, ndr).
Statistica interessante: Nel girone di ritorno la Generazione Vincente Napoli Basket ha subito meno punti (da 72.9 a 68 di media, ndr).
Chi in più: Pierpaolo Marini (Pallacanestro Forlì 2.015), Eric Lombardi (Edilnol Biella), Josh Mayo (Openjobmetis Varese), Jordan Parks (De' Longhi Treviso), Andrea Zerini (Germani Basket Brescia), Lorenzo Uglietti (De' Longhi Treviso).
Chi in meno: Martino Mastellari (Agribertocchi Orzinuovi), Hugo Erkmaa (2B Control Trapani), Jakov Milosevic (Geko Partenope Sant'Antimo), Terrence Roderick (Pallacanestro Forlì 2.015), Brandon Sherrod (Tramec Cento), Francesco Guarino (Fmc Ferentino), Giga Janelidze (Scandone Avellino), Massimo Chessa (free agent).
Un mercato ricco, ma oculato
L'obiettivo, corroborato da un mercato scintillante, è stato chiaro fin da subito: provare a raggiungere la Serie A. Pur avendo speso sostanzialmente le stesse cifre della passata stagione, i napoletani hanno allestito un roster più equilibrato e profondo. Un organico, composto da nove senior (luxury tax da diciassettemilacinquecento euro per schierarli contemporaneamente, ndr) e tre under, è fondamentale per essere sempre freschi, pur dovendo affrontare sei, sfiancanti, turni infrasettimanali. Il coach dei partenopei, Pino Sacripanti potrà alternare diversi quintetti, avendo molte frecce al proprio arco. Infatti, disporrà di nove, potenziali, titolari, la cui peculiarità è l'intercambiabilità. D'altronde, tutti sono capaci di ricoprire più posizioni sul parquet.
Dare di più in meno tempo
Sono approdati alle pendici del Vesuvio degli elementi navigati, pronti, che sono dotati di una maggiore fisicità. I campani cercheranno di giocare una pallacanestro con dei ruoli camaleontici. Si partirà da una difesa importante, alzando l'intensità con i cambi sistematici, e da uno spiccato atletismo per riuscire ad allargare molto il campo. Ognuno dovrà essere abile a diminuire il proprio minutaggio. La vera sfida dei cestisti azzurri è divenire consapevoli di dover dare di più in meno tempo. Nessun protagonismo, ma una condivisione di responsabilità.
Com'è andata l'undicesima edizione del Trofeo Irtet di Caserta
Il quadrangolare del palasport di viale delle Medaglie d'Oro ha fornito alcune, interessanti, indicazioni, seppur la pre-season non riveli sempre il reale valore delle squadre. Coach Sacripanti ha mescolato le carte in tavola. Difatti, sono scesi in campo contemporaneamente Parks, Lombardi (mortifero dal perimetro, ndr) ed Iannuzzi (in grande spolvero, ndr). Mayo ha ricoperto l'inedito spot di sesto uomo, dividendo equamente i possessi con Monaldi. Invece, Sandri è ritornato a giostrare da ala piccola. Pur essendo ancora un po' indietro dal punto di vista della tenuta nell'arco dei quaranta minuti e dei temi tecnici e tattici da affrontare, ha colpito la mentalità in fase difensiva dei napoletani, che si sono gettati spesso a terra per catturare i palloni vaganti. Marini, eletto mvp, ha impressionato per le spiccate doti realizzative, non forzando dall'arco. È sembrato a proprio agio in un sistema di gioco che valorizza la multidimensionalità. Infine, Parks è apparso in forma smagliante. Ha lasciato intravedere il proprio, impressionante, atletismo. Per di più, ha smazzato uno spettacolare assist dietro la schiena ed ha piazzato una poderosa stoppata su Ogide. Insomma, parrebbe tornato ai livelli di Capo d'Orlando.