Il curioso caso di Njegos Visnjic

19 novembre 2017



«Per quello che vale, non è mai troppo tardi o, nel mio caso, troppo presto per essere quello che vuoi essere. Non c'è limite di tempo. Comincia quando vuoi, puoi cambiare o rimanere come sei. Non esiste una regola in questo».

Non smette mai di sorprendere, a volte anche se stesso. Parliamo di Njegos Visnjic. Il serbo, a 38 anni suonati, ha raggiunto un altro traguardo importante. La scorsa settimana, l'ala/centro ha superato i 10mila punti realizzati in Italia. Il lungo ha realizzato 10.013 punti in 418 presenze. Ben cinque volte è stato il capocannoniere della C2. Ha offerto 99 prove con almeno 30 punti, 22 prestazioni da almeno 40 punti ed ha fatto registrare un career high di 55 punti. I numeri parlano da soli, ma non svelano tutto di questa leggenda delle minors nostrane.

Dubito ergo sum

Montecatini Terme, 11 giugno 2017. Napoli è appena tornata in Serie A2, trionfando in volata sulla Co.Mark Bergamo Basket 2014 59-64. A trascinare gli azzurri ci ha pensato Visnjic, autore di 31 punti (5/9, 4/5), conditi da 13 rimbalzi. «Non so se avrò coraggio di andare oltre questo 38 special, un magnum che fa buchi grossi», dice  - a caldo - il lungo. Non si aspettava, infatti, di poter essere decisivo in Serie B. L'hanno dovuto convincere, affinché disputasse un'annata monstre da 16.9 punti e 7.8 rimbalzi, divenuti 18.7+12.7 nei playoff. È questo il segreto di Njegos, che l'ha portato a festeggiare con quattordici sigari altrettanti successi sul parquet: il dubitare di se stesso. Ciò, però, non vuol dire soffrire la tensione. La sua mano non trema nei momenti clou. Anzi, è la più ferma che ci sia. Significa, piuttosto, non accontentarsi mai, lavorare sui propri limiti e battersi per superarli.

«Lo aspetteremo sempre»

«Ritireremo la maglia n° 24, resterà sempre di Visnjic. È stato il leader indiscusso della nostra squadra. Lo scorso anno l'ho voluto fortemente. Qualcuno era perplesso sull'età. Lo aspetteremo sempre. Mi deve portare in A1. Fa parte del mio progetto e della mia famiglia». Il ritratto del serbo lo traccia alla perfezione, commuovendosi, patron Ruggiero. È un lottatore indomito, compagno e fratello maggiore dei suoi "piccolini". In estate c'è stata, a causa di problemi burocratici, la separazione (temporanea) con il Cuore Napoli Basket. È ripartito da Palestrina, l'ennesima tappa del suo infinito viaggio lungo lo Stivale. Sta offrendo prestazioni brillanti, facendo strabuzzare gli occhi ai suoi nuovi tifosi. E, ne siamo certi, continuerà a stupire tutti, perché - in fin dei conti - «c'è un solo modo di dimenticare il tempo: impiegarlo».

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