Dopo il doloroso esonero alla Generazione Vincente Napoli Basket della passata stagione, Pino Sacripanti fa solo da spettatore alla Serie A UnipolSai: «Non posso dire che la massima serie sia assolutamente peggiorata - dichiara a il Corriere dello Sport -. Credo paghi una riduzione sempre maggiore della base di top player italiani. Tra chi va in Nba e chi sceglie club stranieri, la rosa dei nostri indigeni in grado di segnare le sorti di una squadra è ridotta. Su questo vale la pena di interrogarsi».
Il destino sportivo dei club in mano agli stranieri?
«Credo non si offenda nessuno, perché sembra abbastanza evidente. Sono pochi gli italiani a fare la differenza ed è doloroso constatarlo. Ma anche nell'ingaggio degli stranieri le regole sono cambiate. Quando ho iniziato ad allenare, grandi giocatori che non trovavano spazio o avevano minutaggio ridotto nell'Nba guardavano a noi, o magari alla Spagna, come approdo. Ora non è più così. Tanti sono nel mondo i mercati aperti e in Europa è cambiata la geografia cestistica. Eravamo più appetibili della Francia ad esempio, e la Germania era distante. Ora i valori sono altri e generano scelte differenti».
Chi l'ha sorpresa?
«Pesaro. Sta disputando un'ottima annata, scrivendo qualcosa di importante. Ha un ottimo allenatore, Repeša, e un grande vantaggio: giocare in quel palazzo, quando c'è entusiasmo, è un arma in più».
Foto di Stefano Ponticelli/Ciamillo-Castoria